Finalmente ci siamo, questa sera ci sarà la Proclamazione vincitori “Premio di narrativa Natale Patti” a partire dalle ore 18:00 sui canali Facebook dedicati.
Per Antonio Messina sono stati mesi di meticolosa organizzazione e di duro lavoro ma, l’obiettivo di fare #retetralearti è stato raggiunto. Ho visto lavorare insieme diverse maestranze, da più regioni d’Italia, con l’unico scopo di elevare e condividere la bellezza dell’Arte, come baluardo di progresso in tempi così bui e tristi. Ho provato a dare anche io, un piccolo contributo, tra scrittori, attori e musicisti.E non ringrazierò mai abbastanza Antonio, per avermi dato l’opportunità di far parte di questo progetto. Ho potuto leggere in anteprima i cinque racconti brevi in finale, scelti da una giuria di esperti e intenditori. Amo la lettura, da sempre. Questa era l’occasione perfetta per fondere insieme le mie passioni più grandi. Antonio, che in quanto ad ambizione e ampia visione delle cose, è imbattibile, mi ha proposto di leggere i cinque racconti in finale, per creare delle ricette a loro ispirati. Io ce l’ho messa tutta, grazie anche al supporto di Cantine Olivella, dove ho imparato la storia e l’arte di fare il Vino. Le ricette saranno online qui, su questo blog, da lunedì prossimo.
Nel frattempo, leggetevi le motivazioni che mi hanno portata ad abbinare le ricette ai singoli racconti in finale.
L’ultima notte è un racconto dedicato al Principe Francesco Paolo Gravina di Palagonia vissuto nell’800. In seguito a tristi vicende personali, egli dedica il resto della sua vita a fare del bene al prossimo. Divenuto Venerabile poi, non ha avuto certo una vita esente da dolori e infelicità, nonostante fosse uno dei nobili più importanti di quel periodo storico. Ho voluto quindi preparare un piatto classico, tradizionale, dai colori scuri e dal sapore deciso. L’arrosto con salsa al vino rosso è la ricetta perfetta.
L’alba è un racconto carico di attese, che solo la nascita di un nuovo giorno può confermare o ribaltare. Il punto però è un altro. E’ proprio mentre aspettiamo che arrivi il momento importante, che viviamo la bellezza più totale. Come i colori del sole che sorge che mi hanno ispirata per preparare l’orata all’acqua pazza, con pomodorini gialli e rossi.
Letargo in quattro quarti è un racconto che sembra che parli di me durante la quarantena. L’immobilismo forzato scandito solo da vorticosi pensieri liberi di andare ovunque e liberi di portarmi conforto. Quello è stato un periodo decisamente “sconvolgente” per tutti noi. Io non avevo neanche voglia di cucinare e spesso cercavo le soluzioni più veloci ma sempre stuzzicanti. A questo racconto ho abbinato i crostoni di pane con gorgonzola e fichi bianchi.
Simbiosi è un racconto che ti colpisce in pieno viso, ti coinvolge e ti fa sentire parte della narrazione, offrendoti non poco da riflettere. A questo racconto ho abbinato la ricetta più articolata, fatta di ingredienti diversi ma che insieme coesistono in un piatto perfettamente equilibrato, tra sapori, consistenze e colori. Ho preparato la pasta fresca al vino rosso con ragù bianco.
Imbrunire è un racconto che definirei immobile, come uno di quei momenti che ognuno di noi ha vissuto almeno una volta nella vita. Quando sembra che nulla cambi mai, mentre tutto attorno si trasforma. E poi arriva un movimento improvviso, che non credevi fosse così semplice da fare, e tutto poi ha un sapore diverso. Come le mie Candele alla sugo di San Marzano grigliato e crema di ricotta. Un piatto apparentemente statico e semplice ma che nasconde un sapore nuovo e inaspettato.
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